Le case unifamiliari disperdono molta energia attraverso facciate, tetti e soffitti delle cantine. Per Involucro edilizio Svizzera, risanandole entro il 2050 si risparmierebbero oltre 17 TWh di energia. Domande e risposte sulle strategie giuste.
Un risanamento può costare da diverse decine a centinaia di migliaia di franchi, a seconda delle misure previste. Si consiglia ai proprietari immobiliari di mettere da parte ogni anno l’1-2 % del valore assicurativo dell’immobile per le spese accessorie e di mantenimento, in modo da disporre di sufficiente capitale per un eventuale risanamento. Se l’importo risparmiato non basta, si può concordare con la banca un aumento dell’ipoteca attuale e, casomai, un prelievo anticipato dal terzo pilastro e, in ogni caso, richiedere un «credito per ristrutturazione» con tassi di interesse vantaggiosi, oggi offerti da diverse banche. È essenziale includere nel piano di finanziamento anche gli incentivi del Programma Edifici promosso dalla Confederazione e dai Cantoni e gli eventuali incentivi del comune di domicilio e di organizzazioni private.
La maggior parte degli enti finanziatori stabilisce in quale percentuale del valore di anticipo, in genere due terzi, l’ipoteca deve essere ammortizzata entro il pensionamento. In linea di principio, i proprietari immobiliari con più di cinquant’anni e prossimi al pensionamento dovrebbero pensare all’utilizzo a lungo termine dell’immobile e richiedere una consulenza professionale. È necessario essere in grado di sostenere un eventuale aumento dell'ipoteca a scopo di risanamento anche con un reddito da pensione. Un risanamento in grado di generare valore in molti casi conviene, perché consentirà di rivendere l’immobile a un prezzo più alto.
Le agevolazioni fiscali rappresentano il vantaggio a breve termine di un progetto di risanamento, mentre un minore consumo energetico e costi di gestione inferiori ripagano a medio e lungo termine. Fino ad alcuni anni fa, i proprietari immobiliari erano soliti distribuire gli interventi di risanamento su più anni per ottimizzare la propria dichiarazione fiscale, trascurando spesso altri criteri legati ai costi e alla costruzione. Dal 2021, tuttavia, è possibile distribuire gli investimenti per il risanamento energetico di un immobile su un massimo di tre anni fiscali.
Ogni materiale isolante ha caratteristiche proprie di conducibilità termica e capacità di accumulo di calore. Serve quindi un esperto per determinare le prestazioni di isolamento ottimali e consigliare il materiale più adatto in base alla costruzione dell’edificio e allo spazio disponibile. Oltre a resistenza al fuoco, protezione contro l’umidità e resistenza alla compressione, altri criteri di scelta importanti sono la durata dei materiali isolanti e il consumo di risorse per la loro produzione. Negli edifici ben isolati è necessario garantire un sufficiente ricambio d’aria. In genere, è sufficiente arieggiare regolarmente per breve tempo. L’eventuale installazione di un sistema di ventilazione controllata deve essere integrata da subito nel progetto di risanamento.
L’isolamento del tetto è particolarmente vantaggioso se si considera che questo disperde circa il 17 % dell’energia. Può essere eseguito tra e sotto le travi, ma se si applica una nuova copertura la migliore efficacia si ottiene isolando sopra i correntini. È sempre consigliabile includere nel progetto anche la predisposizione, almeno per una parte del tetto, per un futuro impianto solare fotovoltaico o termico. Un’alternativa conveniente all’isolamento del tetto è l’isolamento del pavimento del solaio, che con un po’ di abilità manuale si può realizzare anche da soli.
L’isolamento della facciata si esegue nell’intercapedine tra i due i muri perimetrali. In questo caso il materiale isolante viene introdotto nello spazio vuoto mediante insufflaggio con un tubo. Se non c’è sufficiente spazio per un isolamento efficace, oppure se la muratura è senza intercapedine, si può realizzare una facciata ventilata oppure applicare alla facciata esistente un cappotto termico. Nel primo caso viene fissata una struttura in legno alla facciata e gli spazi prodotti vengono riempiti con materiale isolante. La presenza di lastre isolanti sulla struttura garantisce un maggiore potere isolante e una superficie chiusa che può essere facilmente intonacata. Nel caso del cappotto termico, che è anche la variante più richiesta, lastre isolanti vengono applicate sulla facciata, di solito incollate.
La struttura di un cappotto termico a diversi componenti garantisce una buona eliminazione dell’umidità e un elevato potere isolante. In genere, si tratta di soluzioni più costose rispetto all’isolamento dell’intercapedine, ma che consentono maggiore flessibilità nella scelta dello spessore dell’isolamento (ad es. per lo standard Minergie) senza generare grandi costi supplementari.
L’isolamento interno viene utilizzato se tutte le altre soluzioni non ottengono l’effetto desiderato oppure non sono percorribili, ad esempio quando un edificio è sotto la tutela del patrimonio storico. L’isolamento interno, generalmente composto da più strati, viene applicato alla parte interna della muratura ma comporta una perdita di spazio abitativo. È possibile superare questo svantaggio con materiali isolanti innovativi come gli aerogel.
Il «Certificato energetico cantonale degli edifici» (CECE) viene emesso da un esperto CECE e costituisce la base di un progetto di risanamento. Nella versione base i proprietari immobiliari ricevono un’etichetta energetica standard che valuta lo stato effettivo di un edificio, ovvero l’efficienza dell’involucro edilizio, la sua efficienza energetica complessiva e le emissioni di CO2. Il CECE Plus propone, inoltre, tre varianti di risanamento adatte all’edificio e, nella maggior parte dei Cantoni, è necessario per poter ricevere gli incentivi previsti dal Programma Edifici. La maggior parte dei Cantoni sostiene pertanto finanziariamente l’elaborazione del CECE Plus. Per saperne di più, visita il sito Il Programma Edifici.
Dall’idea e dalla consulenza iniziali fino alla conclusione dei lavori di costruzione passa in genere più di un anno. Per alcune tecnologie si devono anche calcolare ritardi nelle consegne, da considerare quando si pianificano le scadenze, oltre alla costante carenza di manodopera specializzata.
Le regole variano da un comune e da un Cantone all’altro, quindi è consigliabile rivolgersi all’ufficio comunale competente. Di norma i risanamenti energetici delle facciate necessitano di licenza edilizia, diversamente dagli interventi semplici come nuova tinteggiatura o intonacatura.
Il risanamento vero e proprio dura alcune settimane, a seconda dell’entità degli interventi. La sostituzione di un riscaldamento a olio combustibile con un sistema a energia rinnovabile viene in genere eseguita in un paio di settimane. Si consiglia di richiedere un piano dei lavori vincolante.